Regia Fabrizio Galatea, operatore Timothy Heys-Cerchio, montaggio Marco Duretti, realizzazione Zenit Arti Audiovisive
Master contenuto in Le ragioni della bellezza, di Antonio Pinelli. Volume 1, Dalla Preistoria all’apogeo dell’Impero romano, lezione 6, Il cielo in una stanza – La rappresentazione illusionistica dello spazio, parte 9 di 9. Ultimo capitolo della carrellata lungo i secoli per illustrare una caratteristica fondamentale dell’arte italiana, quella di mostrare una spazio tridimensionale illusorio. Anche le volte dei palazzi barocchi sono popolati dalle visioni che moltiplicano lo spazio. Esempio di Palazzo Barberini, a Roma, Pietro da Cortona, Il trionfo della Divina Provvidenza, 1633-39. A Roma sono i prototipi barocchi, come nella Chiesa del Gesù del Baciccio, 1672-83, o nella Chiesa di Sant’Ignazio, di Andrea Pozzo, 1684. Andrea Pozzo sempre a Sant’Ignazio dipinge su una tela una falsa cupola in trompe-l’oeil, 1684-85. Conclusione con l’ultimo grande rappresentante della scuola illusionista italiana, Giovan Battista Tiepolo, di cui vediamo la volta nella residenza di Würzburg.