Come si fa a capire se il comportamento è giusto? Se realizza due felicità: la mia e quella degli altri. La giustizia è ciò che apre le virtù proprie agli altri. Se sei temperante lo sei da solo, ma se sei giusto lo sei anche con gli altri. Quindi la giustizia è la virtù politica per eccellenza.
Inoltre in Aristotele, come in Platone, la giustizia è l’utile degli altri, come per i sofisti, ma a differenza di questi è anche l’utile per sé: è infatti sanabile il conflitto tra utile personale e utile “pubblico”.
Pur caduta in disgrazia dal Settecento in poi, con la proposta kantiana di un’etica formale in cui la felicità non può essere al contempo soggettiva e universale, nel secondo dopoguerra l’etica antica e aristotelica in particolare ha trovato nuova linfa vitale, proprio per la tensione costante che l’ha sempre contraddistinta, ossia tener conto delle legittime aspirazioni di felicità dei singoli senza rinunciare a un discorso filosofico di carattere universale.