La lettura prosegue attraverso l’intuizione sottotraccia che esista un nesso tra giustizia e bene. L’idea che muove la riflessione di Socrate è che un atto dannoso non possa essere giusto, e quindi la giustizia non può ridursi a dire la verità e restituire i debiti. Interviene allora Polemarco, che, forte dell’auctoritas del poeta gnomico Simonide, dice che invece si, la giustizia è ridare a ognuno il dovuto.