Borghesi riprende le interpretazioni dei maggiori studiosi di Gioacchino da Fiore, i quali sottolineano come rispetto alla teologia della storia di Agostino il baricentro sia spostato in avanti: il soggetto reale dei Vangeli sinottici sembra essere lo Spirito simboleggiato e annunciato da Gesù, che diventa quindi profeta del regno dello Spirito. In questo modo, Gioacchino “retrocede” il Nuovo Testamento all’Antico Testamento, perché Gesù non conclude il tempo ma diventa il profeta della terza figura della Trinità. Abbiamo quindi un nuovo messianismo che non ha per oggetto la figura del messia, ma lo Spirito.