Per analizzare direttamente la posizione di Gioacchino da Fiore è possibile consultare il suo Libro della concordia tra il Nuovo e l’Antico Testamento, che si basa sul presupposto di una perfetta corrispondenza tra i fatti accaduti nell’Antico Testamento e il messaggio del Nuovo Testamento. La concordia viene presentata come una sorta di “simmetria geometrica”, che funziona anche nella corrispondenza tra le epoche della storia e le tre figure della trinità: dopo le epoche storiche che corrispondono al Padre e al Figlio, Gioacchino introduce nella storia un’ulteriore età dello Spirito (a differenza di Agostino che la riteneva invece metastorica).