Borghesi propone la distinzione tra teologia della politica e teologia politica: nella prima il momento teologico mantiene la propria trascendenza sul politico; nella seconda esiste invece un rapporto dialettico tra i due, con una teologizzazione del politico e una politicizzazione del teologico. Nella teologia politica non esiste dunque la possibilità di separare le due città: c’è un’unica città, sacrale e temporale. Il cristianesimo introduce la distinzione tra le due città con Agostino. Borghesi ricorda poi l’opposizione tra il filosofo tedesco Carl Schmitt, autore di una celebre opera intitolata Teologia politica, e il teologo Erik Peterson, che nell’opera Monoteismo come problema politico critica duramente la teologia politica di Schmitt e la sua adesione al nazismo.