La tesi secondo la quale Gioacchino da Fiore sarebbe un “profeta della modernità”, Löwith la riprende dall’opera L’escatologia occidentale (1947) dell’autore ebreo apocalittico Jacob Taubes. Nella lettura di Taubes, il senso della novità che irrompe nella storia la ritroviamo proprio in Gioacchino: con Gesù Cristo non termina la rivelazione, perché l’era cristiana attende una terza età dello spirito dentro il tempo della storia. Taubes considera lo schema Antichità-Medioevo-Era Moderna come la secolarizzazione delle tre epoche del mondo previste da Gioacchino: Età del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. In questo modo il moderno diventa un’epoca di assoluta novità spirituale.