Agostino riprende dalla filosofia antica la quadripartizione della virtù morale in prudenza, giustizia, fortezza e temperanza, oltre alla definizione della giustizia come virtù con cui si dà a ciascuno il suo. Egli ripensa però l’eredità classica alla luce della sua originale antropologia e della fede cristiana: l’amore assume un ruolo centrale nella vita morale, perché solo con l’amore l’uomo può aderire a Dio. La giustizia è quindi intesa come un amore che si pone soltanto al servizio di Dio e rispetta l’ordine gerarchico delle cose.
L’uomo può però amare Dio nel modo giusto solo se Dio stesso gli dona la possibilità di farlo, attraverso la grazia: la giustificazione dell’individuo avviene mediante la fede in Cristo, tanto che solo un vero credente può essere veramente giusto.