L’influenza musicale femminile è legata, nel Rinascimento, alla storia del madrigale, componimento poetico destinato a rendere musicalmente
il culto della figura femminile. Vittoria Aleotti (1575 ca-dopo il 1620) fu un’autorevole compositrice di madrigali, enfant prodige che passò la vita nel Convento di San Vito e pubblicò, con il nome d’arte di Raphaela Aleotta, una raccolta di madrigali, tra cui Io v’amo, vita mia:
”Io v’amo, vita mia, volli sovente dire
ed ardo, ahi lasso,
chiuse la voc’ entro le labbia Amore
e mi cangiar d’huom vivo in muto sasso.
Amor, ma se tu vuoi che i miei martìri
io pur taccia e sospiri,
tu dilli a lei che mi consuma e sface
e le riscalda il sen con la sua face.”
L’influenza musicale femminile è legata, nel Rinascimento, alla storia del madrigale, componimento poetico destinato a rendere musicalmente
il culto della figura femminile. Vittoria Aleotti (1575 ca-dopo il 1620) fu un’autorevole compositrice di madrigali, enfant prodige che passò la vita nel Convento di San Vito e pubblicò, con il nome d’arte di Raphaela Aleotta, una raccolta di madrigali, tra cui Io v’amo, vita mia:
”Io v’amo, vita mia, volli sovente dire
ed ardo, ahi lasso,
chiuse la voc’ entro le labbia Amore
e mi cangiar d’huom vivo in muto sasso.
Amor, ma se tu vuoi che i miei martìri
io pur taccia e sospiri,
tu dilli a lei che mi consuma e sface
e le riscalda il sen con la sua face.”
Il madrigale O dolcezz’amarissime d’amore è un componimento di Luzzasco Luzzaschi, il direttore artistico al servizio di Alfonso II che diede vita al Concerto delle donne, un importante e innovativo gruppo cameristico rinascimentale che fiorì e si sviluppò alla corte di Ferrara. Fondato nel 1580, il gruppo era formato in origine da cortigiani dilettanti; in seguito, la formazione volse tutta al femminile e divenne una delle attrazioni principali della corte, grazie all’unione delle doti canore delle cantanti (per lo più voci acute di soprano) e della loro formazione come danzatrici .Il successo dell’iniziativa estense contribuì a svolgere una funzione di propaganda per la famiglia signorile ferrarese, tanto che la fama del concerto spinse altre casate nobiliari a creare a loro volta propri ensemble musicali. O dolcezz’amarissime d’amore:
O dolcezz’amarissime d’Amore
Quest’è pur il mio core che più languisco
Che fa meco il dolor se ne gioisco
Fuggite Amore amanti
Amore amico
O che fiero nemico
All’ hor che vi lusinga
All’ hor che ride
Condisce i vostri pianti
Con quel velen che dolcemente ancide
Non credete ai sembianti che par soave et è pungente e crudo
Et è men disarmato allor ch’è nudo.
Il madrigale O dolcezz’amarissime d’amore è un componimento di Luzzasco Luzzaschi, il direttore artistico al servizio di Alfonso II che diede vita al Concerto delle donne, un importante e innovativo gruppo cameristico rinascimentale che fiorì e si sviluppò alla corte di Ferrara. Fondato nel 1580, il gruppo era formato in origine da cortigiani dilettanti; in seguito, la formazione volse tutta al femminile e divenne una delle attrazioni principali della corte, grazie all’unione delle doti canore delle cantanti (per lo più voci acute di soprano) e della loro formazione come danzatrici .Il successo dell’iniziativa estense contribuì a svolgere una funzione di propaganda per la famiglia signorile ferrarese, tanto che la fama del concerto spinse altre casate nobiliari a creare a loro volta propri ensemble musicali. O dolcezz’amarissime d’amore:
O dolcezz’amarissime d’Amore
Quest’è pur il mio core che più languisco
Che fa meco il dolor se ne gioisco
Fuggite Amore amanti
Amore amico
O che fiero nemico
All’ hor che vi lusinga
All’ hor che ride
Condisce i vostri pianti
Con quel velen che dolcemente ancide
Non credete ai sembianti che par soave et è pungente e crudo
Et è men disarmato allor ch’è nudo.
In musica esiste un genere di danza, dalle antichissime origini portoghesi (e di matrice probabilmente contadina), che ha nome “follia”, che si suole dividere in “primitiva follia” e in “tarda follia”. Quest’ultima modalità è giunta sino ai giorni nostri come suggestione ricorrente nella tradizione occidentale colta ed europea: compare in una delle sue prime manifestazioni con la canzone Rodrigo Martinez, che fa parte della raccolta del Cancionero Musical de Palacio (1335), o Cancionero de Barbieri, un manoscritto spagnolo di musiche rinascimentali. La canzone dice di un contadino pazzo, convinto che le sue oche siano buoi.
In musica esiste un genere di danza, dalle antichissime origini portoghesi (e di matrice probabilmente contadina), che ha nome “follia”, che si suole dividere in “primitiva follia” e in “tarda follia”. Quest’ultima modalità è giunta sino ai giorni nostri come suggestione ricorrente nella tradizione occidentale colta ed europea: compare in una delle sue prime manifestazioni con la canzone Rodrigo Martinez, che fa parte della raccolta del Cancionero Musical de Palacio (1335), o Cancionero de Barbieri, un manoscritto spagnolo di musiche rinascimentali. La canzone dice di un contadino pazzo, convinto che le sue oche siano buoi.
La musica del tardo Rinascimento pare avere una particolare attrazione per l’atteggiamento melanconico, e se l’apice di questa tendenza si esplica in particolare durante il Romanticismo, Gesualdo da Venosa (1566-1613) fu uno degli ultimi grandi madrigalisti rinascimentali: afflitto da nevrosi e con una personalità travagliata e infelice, era ossessionato dalla presenza del diavolo e passò alla storia per l’uxoricidio che lo video coinvolto in seguito al tradimento della moglie. Tribulationem et dolorem (“sofferenza e dolore”) è un mottetto, un tipo di composizione musicale di genere sacro che nel 1500 lasciò posto al madrigale.
La musica del tardo Rinascimento pare avere una particolare attrazione per l’atteggiamento melanconico, e se l’apice di questa tendenza si esplica in particolare durante il Romanticismo, Gesualdo da Venosa (1566-1613) fu uno degli ultimi grandi madrigalisti rinascimentali: afflitto da nevrosi e con una personalità travagliata e infelice, era ossessionato dalla presenza del diavolo e passò alla storia per l’uxoricidio che lo video coinvolto in seguito al tradimento della moglie. Tribulationem et dolorem (“sofferenza e dolore”) è un mottetto, un tipo di composizione musicale di genere sacro che nel 1500 lasciò posto al madrigale.