Gli inglesi, nonostante le promesse al movimento sionista sull’aiuto alla costituzione di uno stato ebraico in Palestina, non favorirono i nuovi insediamenti ebraici. Allo stesso tempo, fecero promesse a gruppi arabi del territorio (vecchie famiglie latifondiarie). Queste dinamiche coloniali (politica del ”dividi et impera”) influirono notevolmente sullo sviluppo economico di arabi e ebrei che vivono in Palestina, creando un ritardo nello sviluppo di un movimento nazionale palestinese inteso come un movimento di massa (in confronto il movimento nazionalista sionista si allarga e cresce molto più velocemente). Dopo la I guerra mondiale, di fronte alle forti frizioni tra le due comunità con due ritmi di crescita diversi e interessate allo stesso territorio, si profila la decisione della divisione della Palestina in due stati; questa scelta è avvalorata, dopo la II guerra mondiale, sia dal disgregarsi dell’impero britannico e del suo controllo diretto sulle colonie, sia dalle conseguenze della Shoah.