Regia Fabrizio Galatea, operatore Timothy Heys-Cerchio, montaggio Stefano Carcereri, realizzazione Zenit Arti Audiovisive
Master contenuto in Le ragioni della bellezza, di Antonio Pinelli. Volume 1, Dalla Preistoria all’apogeo dell’Impero romano, lezione 7, Il “colore” dell’Antico – Policromia nell’arte antica, parte 3 di 7. Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy, allievo di Winckelmann e amico di Canova e di David, si discosta da Winckelmann solo per quanto riguarda la policromia. Nel frontespizio del suo libro del 1815 la Ricostruzione dello Zeus di Fidia compare la policromia. Anche in Giove e Teti, 1810-11, e in Napoleone in trono, 1806, di Jean-Auguste-Dominique Ingres, allievo di David, è presente la policromia, così come in Sezione del Partenone con l’Atena Parthenos, di Edouard Benoit Loviot, 1879-1881. Siamo ormai alla metà del sec. XIX e le ricostruzioni dell’arte greca cominciano ad avvicinarsi alla realtà policroma originale.