Il tempietto di San Pietro in Montorio incarna il sogno di universalità dell’architettura del Rinascimento. Nato per commemorare il luogo in cui, secondo un’errata tradizione medievale, si era compiuta la crocifissione di san Pietro sulla sommità del Gianicolo di Roma e dove era già presente una cripta circolare, viene portato a compimento da Bramante fra il 1502 e il 1508, negli anni in cui sul soglio pontificio è salito Giulio II della Rovere, il papa promotore di una conciliazione fra ideali classici e ideali cristiani.