Regia Fabrizio Galatea, operatore Timothy Heys-Cerchio, montaggio Marco Duretti, realizzazione Zenit Arti Audiovisive
Master contenuto in Le ragioni della bellezza, di Antonio Pinelli. Volume 1, Dalla Preistoria all’apogeo dell’Impero romano, lezione 8, Conservazione, tutela e restauro – La gipsoteca di Pisa, parte 1 di 9. La gipsoteca di Pisa si trova nell’antica chiesa medievale di San Paolo all’Orto, ora museo dei gessi dell’Università di Pisa. Già il mondo greco e soprattutto quello romano utilizzavano i calchi in gesso per riprodurre le opere originali. Nel Rinascimento, con il culto dell’antico, tornarono in auge. Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy, amico di Antonio Canova, teorizzò nell’Ottocento la riproduzione in calco delle opere d’arte italiane, per riprodurle invece che spostarle dai loro luoghi originali. Gli scritti di Quatremère furono la base per le argomentazioni di Antonio Canova nel 1815 al Congresso di Vienna, dove reclamò e ottenne la restituzione delle opere trafugate dall’esercito napoleonico. Nell’Ottocento tutte le università si dotarono di gipsoteche, quella di Pisa iniziò nel 1887, con Gherardo Gherardini.