Video contenuto nel videocorso ”A scuola di giornalismo”, sezione ”Radio”. La radio raccontata in breve da Battista Gardoncini. Alla sua nascita, la radio aveva i caratteri del miracolo: una comunicazione aggiornata in tempo reale che poteva raggiungere chiunque e dovunque.
Oggi il più vecchio dei grandi media – la radio infatti ha preceduto la televisione – deve dividere le sue prerogative col web, che presenta gli stessi vantaggi. Rimane ancora però un privilegio, anche a confronto della dispersività del web, potersi dedicare a qualsiasi mansione e intanto ascoltare, regolando il nostro grado di attenzione secondo la nostra volontà.
Il giornalismo ha fin da subito sfruttato la grande versatilità della radio, che permette di abbattere i costi e muoversi più velocemente rispetto alle grandi redazioni di un giornale o peggio ancora di uno studio televisivo. Il radiocronista spesso non ha bisogno di troupe e per seguire un avvenimento o intervistare ha bisogno solo di un registratore – oggi anche solo un cellulare.
Per questi motivi, se è vero che la radio non ha più sulle persone la presa degli esordi – quando Orson Wells poteva terrorizzare gli Stati Uniti raccontando un invasione marziana - è anche vero che, lungi dallo scomparire dalla scena, gode di buona salute. Difficile fare previsioni: il successo di esempi recenti come le web radio, però, fanno ben sperare sul suo futuro.