Nella biografia e nell’opera di Svevo Trieste recita un ruolo fondamentale, in quanto città di confine, dedita ai traffici commerciali, aperta su più culture e allo stesso tempo ”nevrotica” proprio per questa sua particolare dimensione. Svevo lavora in banca per vent’anni e si considera sempre uno scrittore ”dilettante”; la sua è una formazione da autodidatta che no gli impedisce però di tenersi aggiornato su quanto accade nel panorama letterario dei suoi anni.