testi, regia e montaggio: Patrik Ugone, Sara Gardoncini, Francesco Manto - Scribacchini srl.
I primi anni del Novecento videro un fiorire di esperimenti urbanistici che tentavano di mettere in pratica le idee della “Città-giardino”, teorizzate da sir Ebenezer Howard in Garden cities of Tomorrow, che immaginavano una città «progettata per la vita ed il lavoro salubre» che univa alla praticità della vita urbana i vantaggi della campagna. Ma essi furono, nella maggior parte dei casi, fallimentari. Una testimonianza straordinaria di queste sperimentazioni è il Park Güell di Barcellona, costruito tra il 1900 e il 1914. Commissionato all’inizio del secolo scorso da Eusebi Güell a Antoni Gaudì, massimo esponente del modernismo catalano in architettura, occupa 17 ettari di terreno e si trova su una collina di fronte a Barcellona. Del progetto iniziale vennero realizzati solo il parco e alcuni edifici, ma basta un colpo d’occhio ai padiglioni all’ingresso per notare il loro carattere utopico. Con le loro forme morbide e ondulate, l’alternanza tra pietra rustica e ceramiche colorate e infine l’alta torre a scacchi bianchi e azzurri che si staglia sulla veduta della città, i due edifici sembrano quasi accogliere i visitatori nel mondo fiabesco che si cela all’interno del parco.