Regia Fabrizio Galatea, operatore Paolo Rapalino, montaggio Cristina Monti, realizzazione Zenit Arti Audiovisive
Master contenuto in Le ragioni della bellezza, di Antonio Pinelli. Volume 2, Dalla tarda antichità a Giotto, lezione 2, Nascita di un genere – Dal paliotto alla pala d’altare, parte 7 di 8. La pala d’altare senese Madonna con il Bambino e i Santi Agostino, Paolo, Pietro e Domenico, di Duccio di Buoninsegna, 1300-1305 circa. Il trittico Stefaneschi, di Giotto e collaboratori, 1320, è una pala che ha sia il fronte che il retro dipinti. La forma della pala d’altare rappresentata all’interno di questo trittico rappresenta un’evoluzione verso una macchina da scena gotica. Altri esempi il Polittico di Santa Caterina, di Simone Martini, 1319-1320 circa, e Annunciazione, di Simone Martini e Lippo Memmi, 1333. Il polittico diventa una sorta di sezione di una cattedrale gotica, simili alle facciate del Duomo di Siena e di Santa Maria del Fiore di Firenze.