Master contenuto in Cinema e letteratura, 40 film per un confronto tra i linguaggi, risorsa per Rosa fresca aulentissima, di Corrado Bologna, Paola Rocchi. Citazione da Morte a Venezia di Luchino Visconti, Italia-Francia, 1971 (adattamento da La morte a Venezia di Thomas Mann, 1912). In un incubo, Aschenbach si vede in teatro sul podio del direttore d’orchestra fischiato e contestato dal pubblico; poi, in una sala attigua, attaccato aspramente dall’amico come artista («la tua musica è finita; è nata morta») e come persona («tu non hai mai posseduto la castità... se non da vecchio»). La sentenza impietosa fa un tutt’uno di arte e vita: «puoi scendere nella fossa; l’uomo e l’artista sono ormai una cosa sola, hanno toccato il fondo insieme». Ma poi, finito l’incubo, a togliere Aschenbach dall’angoscia appare improvvisamente il volto di Tadzio.