Il prof. Carmine Di Martino spiega l’inaggirabilità del rapporto uomo-tecnologia. L’essere umano si definisce in quanto produttore di tecnologia, grazie alla quale si emancipa dalla natura. La tecnologia umana, però, è sempre progettuale: non è la produzione di un utensile per uno scopo contingente, ma la produzione di strumenti per tutti i possibili scopi futuri. Da questo punto di vista, l’essere umano risulta a sua volta modellato dalla tecnologia: non si dà il caso di essere umano allo stato di pura naturalità. L’esempio più tipico è il linguaggio, tecnologia grazie alla quale l’uomo possiede i significati nella loro identità ideale. Possedere i significati dell’azione significa avere una mente, che quindi si può definire come la possibilità di avere a disposizione dei significati. Il dubbio è semmai se si possa avere una mente prima del linguaggio.