Master contenuto in Funziona così, Regole e uso dell’italiano per comunicare, di Giuseppe Patota.
Il professor Patota ricorda qualche esempio di particolarità degli aggettivi.
Primo esempio: sono trattati i quattro aggettivi che hanno due comparativi e due superlativi, uno regolare ed uno irregolare. Questi aggettivi sono: buono, cattivo, grande e piccolo.
Il contesto linguistico suggerirà quale forma del superlativo o del comparativo degli aggettivi in questione sarà più appropriata da impiegare.
Questo esempio dimostra che la lingua italiana difficilmente ha sempre regole valide in maniera univoca.
Secondo esempio: acre, celebre, integro, hanno il superlativo che finisce in -errimo, ereditato dalla lingua latina.
Terzo esempio: gli aggettivi aspro, misero e salubre hanno due superlativi, uno che termina in -issimo, e l’ altro che termina in -errimo.
Infine viene confermata la regola secondo cui è sbagliatissima l’espressione ”più migliore”.