Stefano Massini viene intervistato sulla sua opera ”Processo a Dio”, dramma in due atti, esempio di teatro civile che porta in scena gli orrori della Shoah.
Il drammaturgo espone le motivazioni che lo hanno spinto a scrivere ”Processo a Dio”, le quali consistono in un ulteriori quesiti sull’ insensatezza della totale indifferenza al dolore umano manifestata dalla società dell’epoca davanti allo sterminio della comunità ebraica, o il livello di disinformazione pubblica che ha caratterizzato questo fenomeno storico come anche altri fenomeni dei giorni nostri.
Massini motiva la scelta della sua protagonista, Helga Fischer, un’attrice. Da qui emerge la passione del drammaturgo per il teatro ebraico.
Verrà trattata la natura ”aperta” del testo teatrale, ovvero non del tutto definito, riadattabile, dettagliando le caratteristiche e la finalità morale di ”Processo a Dio”.
Massini esporrà il suo rapporto con la lettura e di come la consideri un mezzo per accedere alle massime potenzialità creative umane.
Infine il drammaturgo illustrerà le letture che lo hanno maggiormente segnato, influenzato e ispirato, consigliandole anche ai ragazzi.