Fabio Geda, scrittore torinese, viene intervistato su come è diventato scrittore, su come ritrovare se stessi nella lettura di un libro, su come vivere la lettura introspettiva in classe, infine su come è possibile diventare scrittori e in che modo di articola la creazione di un romanzo.
Emergono durante l’intervista le passioni dello scrittore, come e perchè si è avvicinato alla scrittura, quali generi letterari l’hanno maggiormente influenzato durante l’ adolescenza e hanno contribuito alla sua formazione.
Verrà posto il quesito su quale sia il metodo migliore per trovare i libri migliori per se stessi, ovvero libri in grado di coinvolgere pienamente il lettore e fargli ritrovare parte di se stesso nella lettura.
Alla domanda se c’è un buon modo di leggere in classe, Fabio Geda enfatizza l’importanza della lettura in classe ad alta voce e il tipo di magia che essa evoca.
Lo scrittore racconterà come nascono i personaggi dei suoi libri, in particolare la nascita di Emile, protagonista del suo libro ”durante il mio viaggio ho sparato agli indiani”.
Agli aspiranti scrittori Geda consiglia di dedicarsi intensamente alla lettura, poiché è nei grandi narratori che si ritrovano i migliori maestri per imparare a scrivere. Si rileverà l’importanza della sincerità nella narrazione e della conoscenza effettiva di ciò che si narra, quindi è importante possedere una buona conoscenza degli argomenti che saranno trattati nel proprio romanzo.
Da qui lo scrittore evidenzia la differenza tra la pura ispirazione creativa e ciò che deriva dalle fondamenta dello scrittore: la formazione, il vissuto, ovvero ciò che è stato prelevato dalla realtà e messo su carta, processo definito da Fabio Geda ”traspirazione”. In sostanza il romanzo sarà costituito in buona parte da traspirazione e supportato in minor parte da un tocco di ispirazione.