Testo di Deborah Ellis, regia Enrico Cerasuolo, montaggio Marco Duretti, realizzazione Zenit Arti Audiovisive
Master contenuto in White Spaces, Culture, literature and languages, di Deborah J. Ellis con Barbara De Luca. I docupic di White Spaces raccontano sinteticamente e per immagini, con l’aggiunta di parole chiave, i vari periodi della letteratura inglese. Images of Early 20th Century Literature, le linee generali del periodo, le opere di finzione, la drammaturgia, la poesia, le opere non di fiction, la comparsa dei nuovi media. L’ottimismo e il senso di supremazia che avevano contraddistinto il secolo precedente, nella prima parte del Novecento entrano in crisi e prima il naufragio del Titanic (1912) e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale poi ne sono il simbolo. Le opere di finzione sono caratterizzate da due linee, entrambe influenzate dai lavori di Henry James: da un lato la continuità con la tradizione del romanzo realistico (Forster, Lawrence), dall’altro la reazione contro la stessa tradizione, sull’onda delle nuove teorie psicoanalitiche (Conrad). L’enfasi sull’individuo è parte del movimento Modernista, sia letterario che artistico. La drammaturgia è dominata sia dal teatro sociale di George Bernard Shaw sia, in ambito irlandese, da nuove tematiche legate alla lotta per l’indipendenza. La scena poetica è frammentata, dalla classica sensibilità inglese di Thomas Hardy all’irrompere di nuovi temi legati all’esperienza traumatica della Prima Guerra Mondiale con Rupert Brooke, Wilfred Owen e Siegfried Sassoon. Dal dopoguerra e negli anni ’30 il Modernismo influenza anche la poesia.