A cavallo tra Cinque e Seicento il gusto per allestimenti sempre più fastosi, sia nei teatri di corte, riservati ai nobili, sia nelle cerimonie pubbliche, aperte a tutti, diede un forte impulso alla diffusione delle varie compagnie. L’arte teatrale, nei vari ruoli di attrice, sceneggiatrice, cantante e musicista, consentì a un certo numero di donne di ritagliarsi una vita indipendente, fuori dagli schemi e dalle gerarchie sociali.
Tra le figure di spicco: Isabella Andreini, Margherita Costa, Francesca Caccini (nota come la Cecchina).