Regia Enrico Cerasuolo, animazione Isabela Giurgiu, realizzazione Zenit Arti Audiovisive. Referenze iconografiche: ordrupgaard.dk/Wikimedia commons; ©Universal History Archive/UIG/Bridgeman Images; Berlino, Alte Nationalgalerie/Wikimedia commons; ©White Images/Scala, Firenze; ©Album/Mondadori Portfolio; Harvard Art Museum/Fogg Museum/Wikimedia commons; ©Mondadori Portfolio/Courtesy Everett Collection; ©Christie’s Images, London/Scala, Firenze; ©Album/Mondadori Portfolio; Museo Puškin/Wikimedia commons; Metropolitan Museum of Modern Art/Wikimedia commons; The Phillips Collection/Wikimedia Commons; Musée d’Orsay /Wikimedia commons; Metropolitan Museum of Modern Art/Wikimedia commons; Louvre/Wikimedia commons; Musée d’Orsay/Wikimedia commons; © Bridgeman Images; Musée d’Orsay/Wikimedia commons; Musée d’Orsay/Wikimedia commons; Musée Marmottan Monet/Wikimedia commons; National Gallery/Wikimedia commons; Nationalmuseum/Wikimedia commons; Art Institute of Chicago/Wikimedia commons; ©Alfredo Dagli Orti/Shutterstock; Metropolitan Museum of Modern Art//Harris Brisbane Dick Fund, 1932/Wikimedia commons.
Master contenuto in Littérature Plus, di Elisa Langin e Amandine Barthés. Serie di infografiche che raccontano i vari periodi storici in Francia da tre punti di vista: storico, socio-culturale, linguistico e letterario. Questo video racconta il XIX secolo dal punto di vista storico. Dopo la prima rivoluzione industriale, la società francese si organizza in classi sociali: la classe operaia, la classe media e la borghesia. Il secondo impero di Napoleone III vede l’affermarsi del capitalismo e l’espansione urbana, con un grande esodo dalle campagne. La modernizzazione di Parigi è affidata al barone Haussmann. L’ottimismo generale del periodo e la prosperità portano alla definizione della fine del XIX secolo come la Belle Époque. Dal punto di vista artistico, si affermano numerose correnti: il romanticismo con Eugène Delacroix e Théodore Géricault; dal 1830 il realismo, con Gustave Courbet, Jean-François Millet e Jean-Baptiste Camille Corot; dal 1860 l’impressionismo, con Claude Monet, Camille Pissarro, Auguste Renoir; dal 1880 il divisionismo e il post-impresssionismo, con Paul Cézanne, Paul Gauguin, Vincent Van Gogh e Toulouse-Lautrec, che preannunciano l’affermarsi delle avanguardie artistiche di inizio Novecento.