Anche molte scrittrici, nell’Ottocento, si cimentarono nella letteratura dedicata ai viaggi che in effetti compirono, per diffondere conoscenza o nello spirito della giornalista reporter: Matilde Serao, Amalia Sola Nizzoli, la principessa di Belgioioso e, nel secolo successivo, Annie Vivanti.
Rispetto ai resoconti dei viaggiatori uomini, colpisce nella principessa di Belgioioso e in Amalia Nizzoli l’attenzione per la condizione delle donne locali. Le loro descrizioni degli harem sono prive di qualunque idealizzazione e li presentano come luoghi di segregazione e ozio, con le odalische che li devono tenere lindi piegate a pulire per terra e gli eunuchi che fanno in modo che nessun uomo possa avvicinarsi.