Eppure, anche in quelli che la teorica femminista bell hooks avrebbe definito ”margini”, alcune donne riuscirono ad affermarsi come autrici, lasciandoci una testimonianza scritta della loro vocazione, della missione a cui si sentirono chiamate. È il caso di Chiara d’Assisi, di cui abbiamo anche quattro lettere in latino, e di altre donne che la Chiesa, dopo lo scetticismo di prammatica, avrebbe trasformato in alfiere del proprio credo, promuovendo, non senza forzature, il loro messaggio. A questa categoria appartiene un’altra santa, Caterina da Siena, vissuta un secolo dopo Chiara, tra il 1347 e il 1380.