In Ossi di seppia Montale esprime il male di vivere che nasce dalla disarmonia con la vita e dalla percezione del cuore come uno ”scordato strumento”. Emblemi di tale inquietudine esistenziale sono il paesaggio ligure brullo e riarso dal sole, con la sua contrapposizione tra terra e mare, e la percezione di un sentimento di esclusione che fa del poeta uno della ”razza / di chi rimane a terra”.