Regia Enrico Cerasuolo, operatore Sasha Snow, montaggio Marco Duretti, realizzazione Zenit Arti Audiovisive.
Master contenuto in Time Passages - Literature, Language and Culture in the English Speaking World, di Cinzia Medaglia, Beverley Anne Young. Shaw’s Corner è la casa dove George Bernard Shaw e la moglie Charlotte Payne-Townshend hanno vissuto per 44 anni, dal 1906 fino alla morte di Shaw, nel 1950. Alice McEwan lavora sulle collezioni nella casa-museo e ci introduce alla storia e alla poetica del grande scrittore e drammaturgo, l’unico nella storia insieme a Bob Dylan ad aver ottenuto sia il Premio Nobel per la Letteratura - nel 1925, dopo aver raggiunto il successo in particolare con Saint Joan, opera teatrale sulla vita di Giovanna d’Arco messa in scena per la prima volta nel 1923 - che il Premio Oscar per la Sceneggiatura - nel 1939, con la sceneggiatura tratta dalla sua opera teatrale Pygmalion (da cui fu successivamente tratto un musical dal titolo My Fair Lady, a sua volta divenuto film omonimo nel 1964). George Bernard Shaw visse quasi un secolo (nacque a Dublino nel 1856) e attraversò la seconda metà del XIX e la prima metà del XX secolo, con le sue ideologie, dal Fabianesimo al marxismo. Alice McEwan approfondisce l’aspetto letterario, dall’influenza iniziale di Ibsen sulla sua opera teatrale all’uso della satira e dell’iperbole in quello che lui definiva ”drama of ideas”, per far riflettere e sensibilizzare il pubblico ai suoi ideali attraverso le sue opere. Conclude con una citazione da un discorso di Shaw, che fu anche critico e saggista, intitolato ”Art and Public Morality”.