Master contenuto in Processo storico di Giancarlo Monina, con Franco Motta, Sabina Pavone, Ermanno Taviani.
Citazione da La dolce vita di Federico Fellini, Italia-Francia 1960.
Roma, anni Cinquanta. Marcello Rubini, aspirante scrittore, lavora come giornalista per un rotocalco scandalistico insieme al fotoreporter d’assalto Paparazzo. I suoi articoli raccontano della Roma mondana di via Veneto e dintorni, di cui Marcello diventa assiduo frequentatore, sempre a caccia di anteprime piccanti e notizie sensazionali. Nonostante Emma, la sua compagna, sia gelosa e depressa, Marcello aderisce allo stile di vita dei suoi personaggi, ne assimila e riproduce abitudini e comportamenti. Passa così con indifferenza da un’avventura all’altra, con donne di ogni genere e ambiente, mettendo a dura prova il suo rapporto con la compagna.
Nello spezzone la scena forse più nota del film Sylvia, famosa attrice americana in visita a Roma, entra nella fontana di Trevi estasiata dalla bellezza del monumento. Poco dopo la raggiunge Marcello, ipnoticamente attratto dalla prorompente femminilità e dalla fresca e dolce provocazione della donna.