Video contenuto nel videocorso ”A scuola di giornalismo”, sezione “Radio”. Quale appassionato di sport non ha mai sognato, un giorno, di fare una radiocronaca? Giancarlo Emanuel, che di questo sogno ha fatto un lavoro, racconta i segreti di un mestiere appassionante ma complicato.
Parlare per quasi due ore consecutive senza mai esitare, essere gli occhi dell’ascoltatore per fargli capire cosa succede in campo: la radiocronaca di una partita è faticosa e richiede molto esercizio. Il telecronista può essere meno esaustivo, perché ha sempre il sostegno delle immagini. Non è così in radio, dove l’unico elemento che l’ascoltatore ha a disposizione per immaginarsi quanto avviene è la voce del cronista. Bisognerà quindi raccontare ogni particolare, per dare l’idea di tutto ciò che non si può vedere.
Il primo requisito di un buon radiocronista è un discreto bagaglio tecnico: informazioni sui protagonisti dell’evento, sulle squadre, aneddoti e approfondimenti per riempire i tempi morti. Bisognerà però anche imparare alcuni trucchi con cui far fronte alle difficoltà ed Emanuel ce ne spiega qualcuno: sareste capaci di temporeggiare, ad esempio, quando non si riesce subito a capire chi ha fatto gol?