testi, regia e montaggio: Patrik Ugone, Sara Gardoncini, Francesco Manto - Scribacchini srl.
“Meravigliosa limpidezza”, “straordinaria perfezione e solarità”, “sublime purezza”: questi giudizi, pronunciati da Friederich Nietzsche a proposito della città di Torino, sono capaci di sintetizzare al meglio le impressioni che si provano osservando la Palazzina di caccia di Stupinigi, capolavoro eccentrico capace di unire tendenze contrastanti come classicismo e rococò.
L’edifico si trova alle porte di Torino, una città profondamente segnata dal ruolo storico di capitale dei domini dei Savoia.
Il re Vittorio Amedeo II affidò a Juvarra l’incarico della progettazione della Palazzina nel 1729. Nel commissionare l’opera, fu mosso non tanto dal desiderio di cacciare – non era un grande appassionato – ma dalla volontà di edificare nello stesso tempo un rifugio per la sua famiglia e un luogo di ospitalità capace di impressionare i nobili visitatori stranieri.