Nei suoi romanzi Pirandello porta avanti un processo di relativizzazione dell’ io”. I suoi personaggi sono prigionieri in un ”labirinto” dal quale non riescono a uscire e preda dell’inquietudine esistenziale. In un’epoca in cui in Italia D’Annunzio riporta l’io al centro della scena, Pirandello opta per un relativismo prospettico, che disintegra il concetto di identità e la ”compattezza” dell’ ”io”.